Il morbo di Parkinson non guarda in faccia nessuno e può venire ad abitarti dentro in qualsiasi momento dell’esistenza e a qualsiasi età. I quaderni dei sintomi, e del male interiore, diventano qui un diario non sempre drammatico, anzi a volte tragicomico. Pellegrinaggi in ospedali, la ricerca del “migliore” (diagnosi, medico, cura), aspettative deluse da luminari poco empatici, speranze rinnovate da medici umani, e più illuminati. Cercando di afferrare il bandolo di una matassa da cui partire, diventa inevitabile percorrere ricordi e sentimenti e accompagnarli con le proprie riflessioni. Così questo libro diventa un viaggio ad ampio percorso, una testimonianza fruibile anche dai “non addetti al male”.
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