Questo libro contiene piú di cinquecento aforismi. È diviso in cinquanta brevi capitoli: ciascuno è dedicato a una parte del corpo, scelta fra quelle che nominiamo piú comunemente nella nostra esperienza di esseri viventi: gli occhi, le mani, la pelle, il cuore... Lo stupore di essere corpo ispira pensieri sorprendenti, illuminazioni, brevi apologhi.
Tiziano Scarpa si sbalordisce di avere polsi, ginocchia, orecchie, capezzoli. Scopre l'universo a partire dall'ombelico; attraversa il suo corpo come un esploratore incantato. La fantasia, l'umorismo e la consapevolezza della morte sono le vitamine di questa scrittura.
Corpo appartiene alla genealogia secolare delle descrizioni appassionate, che traboccano volentieri nell'immaginazione un po' folle: i Blasons du corps féminin, la poesia barocca, le Storie naturali di Jules Renard, le greguerías di Ramón Gómez de la Serna, Il partito preso delle cose di Francis Ponge, le Storie di cronopios e di famas di Julio Cortázar, Le città invisibili di Italo Calvino.